Anche a Modena l’alternativa al Pd può essere solo antiliberista...
Dal giugno scorso si stava lavorando ad una lista unitaria della sinistra che avesse l’ambizione di diventare un quarto polo alternativo alle destre, al M5S e al Pd. Si è partiti dal cosiddetto “manifesto del Brancaccio”, presentato da Anna Falcone e Tomaso Montanari, due tra i più autorevoli promotori dei comitati referendari per il no al referendum costituzionale del 2016. Sapevamo che il cammino sarebbe stato irto di difficoltà, ma non avremmo mai immaginato che ad interrompere questo processo fosse la scelta di tre partiti – MDP, Sinistra Italiana e Possibile – di avviare parallelamente un percorso autonomo che ha già un nome e un simbolo e che il 3 dicembre si appresta ad incoronare un proprio candidato presidente del consiglio. Una scelta che esclude, di fatto, Rifondazione Comunista e tutte e tutti coloro...
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