Muzzarelli chiude anche il nido Rubes Triva

19 Novembre 2015 by

DOPO IL NIDO TODI, MUZZARELLI CHIUDE ANCHE IL RUBES TRIVA

Il 30 Giugno scorso, in occasione della chiusura del nido Todi, abbiamo espresso la nostra contrarietà alle politiche scolastiche della giunta Muzzarelli. Da allora nulla è cambiato, anzi, oggi è annunciata la chiusura di un altro storico nido di Modena, il Rubes Triva, Ex Bonacini. Contro questa decisione ci uniamo al sit-it che il Gruppo Genitori del Triva e il gruppo consiliare Per me Modena hanno convocato per venerdì 20 novembre davanti all’asilo per dire no alla chiusura.

Ripetiamo oggi le stesse considerazioni di allora, chiedendo all’amministrazione di tornare immediatamente indietro sulle proprie decisioni per non privare la città non solo di un servizio necessario, ma anche di un pezzo di storia costato sacrifici e impegno democratico a donne e uomini.

La libertà di una persona consiste nel poter studiare e nel poter lavorare, in modo da avere la possibilità di esprimersi alla pari, sia in privato che in pubblico. La chiusura dell’asilo nido Rubes Triva nega ambedue questi diritti.

Nega alle bambine e ai bambini il diritto di sviluppare correttamente la propria socialità, perché anche se i nidi non sono istituzioni educative in senso didattico lo sono certamente in senso educativo. E quando la libertà è negata, il diritto di ognuna e ognuno viene trasformato in fortuna e privilegio di alcune e alcuni.

La chiusura di un nido nega alle donne il diritto di esplorare tutte le (poche, oggi) possibilità di accedere al mondo del lavoro, rendendo lo stesso mondo del lavoro impoverito e depotenziato perché perde le competenze di un genere. Libertà negata, auto determinazione e autonomia delle donne riportate agli anni 50.

Solo una cecità, che è difficile non considerare voluta, può attribuire la chiusura del nido Rubes Triva alla mancanza di iscrizioni senza fare alcuno sforzo per comprenderne i motivi: basta paragonare le rette dei nidi ai contratti medi offerti alle donne per comprendere che gli asili nido già da tempo non sono più accessibili per la gran parte delle lavoratrici e dei lavoratori. Non ci stupiremo se, alla luce delle proteste per questa decisione, verrà calata dall’alto la taumaturgica soluzione di una gestione privata, magari cooperativa.

Modena, ormai da tempo, insegue l’obiettivo dell’eccellenza come città dei motori, perdendo l’occasione di essere città dei servizi, modello che ci pare di gran lunga più prestigioso. E se queste istanze verranno considerate romantiche nostalgie per il tempo che fu, rispondiamo con orgoglio che si tratta invece di lungimiranza politica, ma di quella politica che ha a cuore la dignità e l’uguaglianza tra le persone. Per esercitarla ci vuole molto più che un amministratore di condominio.

Judith Pinnock – Segretaria Prc Federazione di Modena

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