Migranti e ricostruzione? Fabbri sciacallo
Il capogruppo della Lega Nord in consiglio regionale, Alan Fabbri, invita i i terremotati a chiedere asilo politico. Noi gli rispondiamo che è uno sciacallo!
PRC, FABBRI (LEGA NORD) SCIACALLO: I MIGRANTI NON C’ENTRANO NULLA CON LA RICOSTRUZIONE POST SISMA
Dare una scadenza allo stato di emergenza per i territori colpiti dal sisma come fa il governo non ha senso, dal momento che l’emergenza sisma terminerà non per via burocratica ma solo quando l’ultimo terremotato sarà rientrato nella propria casa.
Ma speculare sulla pelle dei terremotati contrapponendo i loro diritti a quelli dei migranti richiedenti asilo è da sciacalli, e il capogruppo della Lega Nord in Regione Emilia Romagna, Alan Fabbri, dovrebbe solo vergognarsi. Fabbri ha infatti invitato i terremotati a chiedere asilo politico per denunciare la mancata proroga da parte del Governo dello stato di emergenza a tutto il 2017.
Passando dal piano delle battute a quello della realtà di chi vive il post sisma sulla propria pelle, uno dei problemi dei territori del cratere sismico è l’assenza di una legge organica sulla ricostruzione dell’Emilia che stabilisca punti fermi sul piano fiscale, normativo ed economico. Perché è evidente a tutti che lo strumento delle continue proroghe crea notevoli difficoltà e va superato rendendo coerenti le scadenze con l’andamento reale della ricostruzione.
Da segretario regionale di Rifondazione Comunista che come Fabbri vive nel cratere sismico – a Finale Emilia – dico al consigliere regionale che se vuole dare un contributo alla ricostruzione, utilizzi il suo ruolo legislativo e politico per sollecitare governo e regione in tal senso. Fomentare una inutile guerra tra poveri può infatti portare a Fabbri qualche voto, ma non sposta di un millimetro i problemi reali dei terremotati.
Stefano Lugli
Segretario PRC Emilia-Romagna