Privatizzazione Hera, referendum sequestrato
Il Consiglio comunale di Modena, con il solo voto del PD, ha deliberato la vendita delle azioni Hera.
Si tratta di un voto che in un colpo solo rende di fatto irreversibile la privatizzazione di Hera e affossa il referendum sui beni comuni del 2011. Il diritto dei modenesi a vedere attuato il loro esercizio elettorale è sequestrato per sempre.
Si tratta di un voto frutto dell’ideologia neoliberista, che cede al mercato anche i diritti dei cittadini, ed è la diretta conseguenza del combinato disposto di Legge di Stabilità e Sblocca Italia che permette l’utilizzo dei proventi dalla vendita delle quote azionarie delle società pubbliche al di fuori dei vincoli del patto di stabilità. Con la vendita delle azioni Hera il Comune di Modena, afferma il Sindaco, finanzia l’edilizia scolastica; peccato che le azioni siano proprietà dei cittadini che, di fatto, vendendo i gioielli di famiglia si sostituiscono allo Stato nel finanziare un servizio pubblico come la scuola.
Si tratta di un voto che è anche un gravissimo errore strategico, perché Hera gestisce servizi pubblici essenziali per la vita dei cittadini come l’acqua e i rifiuti, che sempre più saranno gestiti non in base all’interesse collettivo ma in base a quello degli azionisti.
Anni fa, all’avvio del processo di privatizzazione, il Pd diceva che la soglia del 51% per mantenere il controllo pubblico di Hera era un limite invalicabile. Mentivano sapendo di mentire.
Leggi la proposta di vendita delle azioni Hera illustrata dal Sindaco di Modena Muzzarelli