IMU su case inagibili: cittadini cornuti e mazziati
IMU SULLE CASE INAGIBILI: CITTADINI CORNUTI E MAZZIATI
Non bastano le proroghe, serve una legge organica per la ricostruzione dell’Emilia
Il fisco è più veloce della ricostruzione, e così i cittadini della bassa modenese con ancora la casa o il capannone inagibile finiscono per essere cornuti e mazziati. Non ci sono altre parole per commentare il provvedimento contenuto nella legge di stabilità che dal 1 luglio 2015 introduce il pagamento dell’IMU anche sugli immobili inagibili, seppur ridotto al 50%.
Ci sentiamo cornuti e mazziati, perché da un lato subiamo un processo di ricostruzione privata lento e farraginoso e dall’altro subiamo un’imposizione fiscale non in linea con le condizioni di un territorio che oltre alla crisi vive il disagio del sisma.
A quasi tre anni dal terremoto ancora una volta ci troviamo di fronte a norme ingiuste e incomprensibili, che sono la conseguenza di una condizione di perenne caos normativo. E questo perché il Governo non si decide a varare un provvedimento legislativo ad hoc che si occupi solo della ricostruzione dell’Emilia terremotata e alluvionata, assicurando risorse certe e norme fiscali precise, ma preferisce procedere con la discrezionalità di emendamenti e proroghe che arrivano puntualmente in ritardo.
Dalla Regione ci aspettiamo che la richiesta al Governo dell’ennesima proroga sia accompagnata da un forte e pressante invito a varare finalmente un provvedimento organico che dia prospettive certe ai terremotati. Solo così potrà essere superato questo stillicidio di norme contradditorie.
Ci rivolgiamo anche al Presidente Bonaccini, che al suo insediamento aveva annunciato di velocizzare e sburocratizzare la ricostruzione: dopo quattro mesi le sue sono rimaste solo parole, a quando i fatti?
Stefano Lugli – Segretario regionale PRC Emilia Romagna