Piano sosta e privatizzazione dei parcheggi
È cambiato il nome del mega parcheggio (da Novi Park a Parcheggio del Centro) ma non cambia la fregatura per i modenesi, che si trovano ora con un piano sosta che da un lato affida nuove aree sosta a Modena Parcheggi ed aumenta il costo di alcune strisce blu e, dall’altro, svende gli abbonamenti del mega parcheggio sotterraneo nel disperato tentativo di incentivare l’uso di una struttura palesemente sovradimensionata per la realtà di Modena.
Come Rifondazione Comunista riteniamo logico e opportuno che una città si doti di un adeguato piano sosta, e lo troveremmo ancora più logico se fosse integrato all’interno di un progetto più ampio di mobilità sostenibile con un adeguato trasporto pubblico urbano. Ma Modena non si sta muovendo in questa direzione, perché il cosiddetto piano sosta non ruota attorno alle esigenze dei modenesi ma attorno agli interessi della società Modena Parcheggi (la cui maggioranza societaria è ora in mano a un fondo di investimento austriaco), che gestirà la sosta a Modena per i prossimi 40 anni.
Sono queste le conseguenze di un doppio errore: da un lato l’errore di una programmazione della mobilità tutta centrata sull’utilizzo dell’auto privata fino alle porte del centro storico, e dall’altro l’errore di politiche di privatizzazione che affidano a soggetti privati ogni servizio rendendo pressoché impossibile l’avvio di politiche alternative anche di fronte a plateali fallimenti, come è il piano sosta a Modena.
Non ci sfugge che le modifiche al piano della sosta rispondono al tentativo di Muzzarelli di incentivare l’uso del parcheggio sotterraneo per contenere gli aumenti automatici delle strisce blu già previsti nel contratto con Modena Parcheggi. Aumenti che, lo ricordiamo, sono incassati dal gestore del mega parcheggio e non dal Comune. Ma l’errore di fondo è insistere sulla strada sbagliata della gestione privata della sosta.
Come Rifondazione Comunista riteniamo che i trasporti e la viabilità, come la scuola, la sanità, l’acqua e l’energia non sono merci qualunque, sono beni e servizi fondamentali per la collettività e quindi devono essere gestiti dal pubblico nell’interesse pubblico. La vera rivoluzione della sosta sta quindi nel sottrarre a Modena Parcheggi la gestione, e i relativi introiti, della sosta per definire un nuovo piano della mobilità che deve essere funzionale in primo luogo ai cittadini che lavorano e abitano in centro. Ma siamo certi che Muzzarelli questo non lo farà mai.
Segreteria provinciale Prc Federazione di Modena