Black out e privatizzazione di Enel

11 Febbraio 2015 by

NEVE E BLACK OUT: LA COLPA È DI ENEL E SOPRATTUTTO DI CHI L’HA PRIVATIZZATA. IL GOVERNO RENZI VADA A RIPETIZIONE DA TSIPRAS E DA SYRIZA 

Se nevica e si stacca la luce la responsabilità non è della neve, ma dell’Enel che assomiglia più a una banca d’affari che a un gestore della rete elettrica.
Delle scuse di chi sta a capo dell’Enel ce ne facciamo poco, così come delle arrabbiature dei sindaci, che dovrebbero prendersela con quanti ne hanno condiviso la privatizzazione con l’unica conseguenza di arricchire pochi privati a scapito della collettività.
Chi ha fatto le privatizzazioni in Italia porta la pesante responsabilità di aver svenduto il patrimonio pubblico italiano e trasformato beni comuni e servizi essenziali per il buon funzionamento dello stato in merci da vendere al miglior offerente, che oggi li gestisce non nell’interesse pubblico ma nella logica del massimo profitto.
Perché si deve avere il coraggio di dire che l’inaffidabilità dimostrata da Enel nell’affrontare i black out è la conseguenza di politiche aziendali che puntano più alla remunerazione degli azionisti privati e a conquistare nuove quote di mercato all’estero che alla qualità del servizio in Italia. Paghiamo oggi le conseguenze dell’ideologia privatizzatrice, che ha portato Enel a ridurre il personale e gli investimenti nella manutenzione della rete elettrica, e ad affidare sempre più lavori in sub appalto, con l’unico criterio della convenienza economica. La conseguenza è che oggi Enel non è in grado di affrontare situazioni ordinarie come quelle di una nevicata.
E nonostante lo Stato italiano oggi mantenga appena il 31% del capitale sociale di Enel il governo Renzi vuole procedere con un’ulteriore privatizzazione per fare cassa: si procede con la solita politica della socializzazione delle perdite e della privatizzazione dei profitti. L’esatto contrario di ciò che fa il governo Tsipras, che nei suoi primi provvedimenti ha bloccato tutte le privatizzazioni imposte dalla Troika perché in contrasto con l’interesse nazionale.
Rifondazione Comunista dichiara la propria solidarietà ai lavoratori di Enel che, contrariamente agli azionisti e agli amministratori di Enel, hanno affrontato le conseguenze della neve con grandi difficoltà e condividiamo le richieste sindacali per l’apertura di un confronto con la Regione Emilia-Romagna sulle condizioni organizzative e di lavoro in Enel.
Stefano Lugli
Segretario regionale PRC Emilia Romagna

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