Serve subito il blocco dei mutui sulle abitazioni inagibili. Politica complevolmente distratta nei confronti dell’Emilia
Il mese di gennaio è finito e centinaia di famiglie che hanno un mutuo su una casa inagibile a causa del sisma hanno ripreso a pagarlo. E questo perché Governo e Parlamento, colpevolmente distratti, non hanno voluto adottare un provvedimento legislativo per garantire a tutti i cittadini in questa condizione il blocco volontario dei mutui, senza oneri, sulle abitazioni inagibili fino al ripristino delle stesse.
Non era un provvedimento molto complicato, bastava proseguire la moratoria sui mutui in vigore fino al 31 dicembre 2013, ma evidentemente a Roma i parlamentari pensano che la ricostruzione dell’Emilia sia finita. Solo così si può spiegare prima la beffa della “proroghina” di un anno sulla prima rata dei mutui contratti per pagare le tasse, e adesso la beffa del pagamento mutui per un bene di cui non si usufruisce. Una distrazione politica gravissima e inaccettabile a cui chiediamo di porre subito rimedio dal momento che è ormai evidente che i tempi di ricostruzione pensati dalle istituzioni non sono gli stessi della ricostruzione reale.
Ricordiamo inoltre ai parlamentari che le modalità di accesso ai contributi per la ricostruzione non necessariamente coprono il 100% della spesa di ripristino dell’immobile. Già questa è una beffa, ma pagare il mutuo su un immobile inagibile è una doppia beffa del tutto inaccettabile.
Il risultato di questo mancato provvedimento è che si affida alla banca la facoltà di sospendere le rate del mutuo di chi ha l’immobile inagibile, lasciando così il terremotato in una condizione di estrema debolezza di fronte all’istituto bancario. Si mettono così in gravissima difficoltà tutte quelle famiglie che devono affrontare contemporaneamente le spese della ricostruzione e le spese del mutuo sulla casa da ricostruire.
Eppure, per chi ha la casa inagibile a causa di un sisma dovrebbe essere scontato non pagarci sopra il mutuo fino al pieno riutilizzo dell’immobile, specie se la ricostruzione privata è ferma, a 20 mesi dal sisma, all’erogazione del 6% delle risorse disponibili.
Chi è alle prese con i tanti problemi di carattere economico e fiscale legati al post sisma vive una condizione di perenne caos normativo e burocratico a causa del fatto che il Parlamento unisce spesso la condizione dei terremotati a provvedimenti di tutt’altro genere. Anche questa condizione di vuoto normativo non è più accettabile. A 20 mesi dal sisma pretendiamo per l’Emilia un provvedimento legislativo ad hoc che si occupi solo di ricostruzione e per l’Italia una legge sulle calamità che non ci faccia trovare, ancora una volta, di nuovo impreparati alla prossima tragedia.
Judith Pinnock – Segretaria PRC Federazione Modena
Stefano Lugli – Responsabile Area sisma PRC Federazione Modena