No all’aumento delle tasse a Modena
Vogliamo un’operazione verità sui conti e il mancato rispetto del patto di stabilità. Ma Muzzarelli non è Tsipras.
Nel 2015 per cittadini e imprese modenesi aumentata l’Imu, aumentata la Tasi, aumentata la Tari e viene confermata anche l’imposta di soggiorno. (Sarà un 2015 con 9 milioni di tasse in più – Dopo l’aumento delle tasse resta l’imposta sui turisti) al contempo i tagli del Governo metteranno a dura prova la capacità del Comune e della Provincia di mantenere servizi essenziali per i cittadini, in un contesto in cui anche dalla Regione si annunciano tagli all’assistenza sanitaria che graveranno sulle spalle con più deboli.
Il bilancio che sta preparando il sindaco Muzzarelli è una stangata da 9 milioni di € di tasse in più, ed è la naturale conseguenza della finanziaria del governo Renzi, che con una mano dà 80 € ad alcuna categorie sociali, escludendo i pensionati e i più disagiati, e con l’altra taglia risorse e trasferimenti ai Comuni sapendo bene che questi si trovano nella situazione di dover chiudere i servizi o aumentare le imposte locali.
Siamo di fronte ad un indecente scaricabarile delle tasse, che dal Governo consegna il conto da pagare ai cittadini, l’ultimo anello sacrificale di una catena di Enti pronti ad annunciare tagli alle tasse ben sapendo che alla fine chi paga il conto della propaganda sono i più deboli.
Quello che si presenta ai modenesi è quindi uno scenario da brivido, che si colloca in una situazione di crisi economica nella quale sempre più famiglie fanno fatica ad arrivare ormai alla seconda settimana del mese, mentre cresce la cassa integrazione e si prospettano licenziamenti massicci per i lavoratori.
Di fronte a questa situazione Rifondazione Comunista pretende, in primo luogo, dal Sindaco Muzzarelli un’operazione verità sul bilancio del Comune di Modena, spiegando l’origine e l’ammontare dei tagli governativi e quanto pesano sulle famiglie modenesi.
Un’operazione verità che, crediamo, debba essere accompagnata dal mancato rispetto di quelle norme e di quei vincoli statali, a partire dal patto di stabilità, che non sono altro che la traduzione locale delle politiche di austerità che stanno impoverendo il Paese. Ma sappiamo che Muzzarelli non ha certo il carattere di Tsipras.