La Regione Emilia-Romagna ritira la richiesta di autonomia differenziata rettificato un grave errore, continueremo a vigilare affinché non si ripeta

20 Febbraio 2025 by

Il ritiro della richiesta di autonomia differenziata approvato in consiglio regionale dalla maggioranza che sostiene il presidente De Pascale corregge un gravissimo errore commesso nelle due precedenti giunte Bonaccini e a cui Rifondazione Comunista si è sempre opposta, anche quando era la sola forza politica a battersi contro questo disegno egoistico che mina l’unità della Repubblica.

Il merito di questo importante risultato va ascritto alla straordinaria mobilitazione popolare promossa dal Comitato regionale contro ogni autonomia differenziata, che abbiamo sostenuto e supportato fin dall’inizio. Per convincere la Regione a ritirare le pre-intese siglate da Bonaccini con l’allora presidente del consiglio Gentiloni, e poi divenute parte integrante della legge Calderoli, sono state necessarie una petizione popolare con 3.000 firme e una legge di iniziativa popolare sottoscritta da oltre 6.000 cittadine e cittadini.

Tuttavia, sebbene le pre-intese siano state ritirate, la possibilità di richiedere ulteriori forme di autonomia differenziata non può essere esclusa. Per questo motivo, riteniamo fondamentale che l’impegno della Regione a non attivare nuove interlocuzioni con questo o altri governi venga formalizzato attraverso un apposito atto che recepisca integralmente lo spirito della legge regionale di iniziativa popolare. Fino a quando questo rischio non sarà del tutto scampato continueremo a tenere alta l’attenzione.

Lo faremo anche perché il presidente De Pascale, evidenziando i danni che la riforma del titolo V della Costituzione, voluta dal centrosinistra nel 2001, ha portato all’architettura istituzionale del Paese, ne propone una revisione. Noi crediamo che l’unica riforma necessaria sia il ripristino originale del titolo V, e non vorremmo che attraverso questa strada, e magari un diverso contesto politico, la richiesta di autonomia differenziata torni ad essere presa in considerazione. Cosa che non abbiamo mai condiviso e contro la quale continueremo a batterci in Emilia-Romagna come nel resto del paese.

Stefano Lugli e Paola Varesi
Co-segretari Rifondazione Comunista Emilia-Romagna

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