Strage Bolognina: vera responsabilità fu politica
Oggi ricordiamo
il ventesimo anniversario del tra
gico disastro ferroviario di Bolognina di Crevalcore, avvenuto il 7 gennaio 2005. Quella giornata, caratterizzata da una fitta nebbia, segnò un momento di grande dolore quando, alle 12:53, un treno passeggeri interregionale, guidato da un solo macchinista, non rispettò un segnale rosso e si scontrò con un treno merci in transito opposto. Il bilancio fu devastante: 17 persone persero la vita e 80 rimasero ferite.
Un aspetto di questa dolorosa vicenda che abbiamo sempre trovato inaccettabile è la verità giudiziaria, che ha stabilito che il disastro fosse attribuibile all’errore umano del macchinista, deceduto nell’incidente, mentre ha assolto i dieci dirigenti delle Ferrovie dello Stato coinvolti nel processo.
Riteniamo che la vera responsabilità di quell’incidente sul lavoro sia di natura politica e vada ricercata nella drastica riduzione degli investimenti per il personale, la manutenzione e la sicur
ezza delle linee ferroviarie, avvenuta in quegli anni. Sulla Bologna-Verona era stato recentemente eliminato il secondo macchinista e il treno viaggiava privo del Sistema di Controllo della Marcia del Treno (SCMT), un meccanismo fondamentale che arresta automaticamente il treno in caso di mancato rispetto di un segnale.
Solo dopo il disastro di Bolognina sono ripresi i lavori per il raddoppio della Bologna-Verona, fermi da 20 anni, per concludersi nel giro di due anni, dotando la linea del Sistema di Controllo della Marcia del Treno.
È anche per onorare le vittime di quella strage ferroviaria che Rifondazione Comunista si impegna per una mobilità pubblica sicura ed efficiente, rivendicando treni e linee ferroviarie che garantiscano la sicurezza di tutti.
Rifondazione Comunista Federazione di Modena