Gara concessione A22: no a Bretella e Cispadana autostradale, sì a un futuro sostenibile per il trasporto merci
I recenti commenti entusiastici degli amministratori locali riguardo alla pubblicazione del bando di gara per l’affidamento in concessione dell’autostrada del Brennero, presentato come soluzione per realizzare l’Autostrada Cispadana e la Bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo, evidenziano la miopia di politici ancorati a un modello di sviluppo basato sulle autostrade. Questi non riescono a considerare un sistema di trasporto su scala europea, in cui l’intermodalità gomma-ferro rappresenta la chiave per rendere il trasporto merci economicamente e ambientalmente sostenibile.
Inoltre, tali commenti trascurano il fatto che la Bretella Campogalliano-Sassuolo e l’Autostrada Cispadana non sono incluse nel piano economico-finanziario di 9,2 miliardi di euro attualmente in gara, e che il valore di circa 2 miliardi di euro per la loro costruzione deve essere reperito sul mercato. Va anche sottolineato che i tempi di attesa per la loro realizzazione sono lunghi, e ciò è ulteriormente complicato dalla necessità di verificare se il diritto di prelazione previsto per Autobrennero sia conforme alle normative europee sulla concorrenza.
Questa riflessione è particolarmente rilevante per la bassa modenese, dove, nella migliore delle ipotesi, l’opera non sarà completata prima di un decennio, lasciando ancora a lungo quest’area e l’alto ferrarese con una viabilità inadeguata.
Per Rifondazione Comunista, sia la Bretella che l’Autostrada Cispadana sono opere sbagliate. Il loro altissimo impatto ambientale aggrava la crisi climatica e, paradossalmente, danneggiano l’economia locale poiché legano il trasporto merci a una costosa mobilità su gomma. In un contesto in cui l’Europa più moderna e competitiva sta spostando le merci su ferro, con la creazione di piattaforme intermodali, questa scelta risulta obsoleta.
Riteniamo che la priorità per il distretto ceramico debba essere il collegamento tra il sistema autostradale, la tangenziale di Modena e lo scalo ferroviario di Marzaglia, oltre al collegamento ferroviario tra lo scalo merci di Marzaglia e quello di Dinazzano, per unire i due scali ferroviari.
Per i territori interessati dal tracciato della Cispadana, la nostra proposta rimane quella di completare i tratti di strada Cispadana già realizzati, che coprono 25 km su un totale di 67. Questa soluzione, in tempi brevi, può collegare in modo efficiente poli industriali e centri urbani da Reggiolo a Ferrara, con un costo ambientale ed economico infinitamente inferiore.
Durante la campagna elettorale per le elezioni regionali, è stata posta grande attenzione al tema del consumo di suolo e alla lotta contro il cambiamento climatico. Ci aspettiamo che la Regione Emilia-Romagna dimostri la capacità di rivedere scelte deleterie e coinvolga i territori in un cambiamento di prospettiva che non può più essere rinviato.
Rifondazione Comunista Federazione di Modena