Lettera aperta al Premier Enrico Letta
Caro Premier Enrico Letta,
sono Judith Pinnock, segretaria provinciale di Rifondazione Comunista a Modena, e siccome non ho sentito nessuna sua parola circa l’alluvione che ha colpito il modenese ho scelto di scriverle direttamente perché forse non si è reso conto di quanto sta accadendo in Provincia di Modena a seguito della rottura dell’argine del Secchia il 19 gennaio scorso.
Oggi siamo al sesto giorno di allagamenti che hanno provocato queste terribili conseguenze:
1 disperso, mille persone sfollate assistite dalla protezione civile, migliaia di persone alloggiate in sistemazioni autonome, centinaia di persone ancora rinchiuse ai piani alti delle loro abitazioni, 75 km quadrati alluvionati, 10.000 ettari agricoli sommersi, 1.800 aziende colpite, 5.000 lavoratori coinvolti, danni per milioni di euro
Dietro questi numeri ci sono le vite delle stesse persone che 20 mesi fa sono state colpite dal terremoto, e in mezzo c’è stata anche una tromba d’aria. Glielo ricordo perché non le sfugga che il territorio è il medesimo.
Per intenderci: le stesse aziende vinicole, agricole, caseifici, attività commerciali e produttive che stavano tentando di risollevarsi dai danni ingenti del terremoto ora sono di nuovo a terra perché sommerse dal acqua e fango, con tutte le perdite che ciò comporta. Nell’area del cratere il sisma ha prodotto un migliaio di disoccupati, e oggi l’alluvione rischia di infliggere un colpo durissimo all’economia e all’occupazione di questo territorio che, come sa bene, fino a prima del sisma produceva il 2% del PIL nazionale.
Il popolo emiliano è forte e coraggioso, ma la disperazione è alle porte, perché dopo il sisma l’alluvione rischia di uccidere il nostro futuro. Con sconcerto osservo che lei, in relazione alla carica che ricopre, sta avendo lo stesso atteggiamento dell’informazione pubblica, ovvero non dà risalto a quanto sta accadendo. Non che ci interessi la pubblicità, anzi ne avremmo fatto volentieri a meno, ma ci preoccupa il suo silenzio, perché crediamo sia indice di scarsa consapevolezza della gravità della nostra situazione, mentre noi vorremmo – e proprio per questo le scriviamo – che l’intervento del suo governo fosse commisurato ai nostri reali bisogni.
Deve capire che oltre ad essere molto preoccupati siamo anche sfiduciati, perché stiamo vivendo sulla nostra pelle una ricostruzione privata post sisma che procede molto lentamente, troppo lentamente, e non vorremmo che ora una gestione inadeguata del dopo alluvione la rallenti ulteriormente. Deve sapere che delle risorse disponibili per la ricostruzione privata post sisma ne sono state spese appena il 6% e che migliaia di famiglie e aziende ancora non hanno nemmeno avviato le pratiche per la ricostruzione. Oltre a tutto questo le segnaliamo che chi ha un mutuo su un immobile inagibile da gennaio deve comunque ricominciare a pagarlo. Cogliamo quindi l’occasione per farle presente la necessità di un intervento legislativo che sospenda su base volontaria il finanziamento fino al ripristino dell’agibilità dell’immobile; un intervento simile a quello messo in campo con il DL 74 art 8 del 6 giugno 2012 e successiva legge di conversione 122/2012, anche se non generalizzato ma su base volontaria.
Molte realtà economiche e sociali le hanno già sollecitato l’assunzione di diversi urgenti provvedimenti di sostegno a questo territorio (dalla sospensione fiscale e contributiva fino agli ammortizzatori sociali) e spero che questa mia lettera le serva per rendersi conto di quanto sta succedendo in Provincia di Modena e che la possa aiutare ad intervenire nel migliore dei modi.
In attesa di un suo riscontro la saluto cordialmente.
Judith Pinnock – Segretaria PRC Federazione di Modena