Alluvione del Panaro. Interrogazione in Provincia

10 Dicembre 2020 by

Interrogazione presentata il 9 dicembre 2020 dal nostro segretario regionale Stefano Lugli in provincia di Modena per il gruppo Progressisti e Civici di cui siamo parte.

Comunicato stampa
LUGLI: INTERROGAZIONE IN PROVINCIA PER FARE CHIAREZZA SULL’ALLUVIONE A CAUSA DELLA ROTTURA DELL’ARGINE DEL PANARO

È necessario intervenire per evitare che episodi analoghi a quanto accaduto nel 2014, e ripetuto tragicamente con l’alluvione del 6 dicembre 2020 a causa della rottura dell’argine destro del Panaro, si ripetano di nuovo.

A partire da questa considerazione il gruppo consiliare dei Progressisti e Civici per Modena – attraverso il consigliere Stefano Lugli – ha presentato un’interrogazione al presidente della Provincia di Modena Tomei per avere chiarimenti rispetto a quanto accaduto. Perché la conoscenza approfondita degli episodi alluvionali è il presupposto indispensabile per mettere in campo le azioni necessarie ad evitare che si ripetano nuovamente.

La rottura dell’argine destro del fiume Panaro è avvenuta nella stessa zona in cui si verificò un collasso arginale il 19 gennaio 2014 – nello stesso giorno della drammatica alluvione del Secchia – e in un momento in cui il livello idrometrico non aveva raggiunto una condizione di allerta rossa.

È quindi necessario comprendere se i piani di manutenzione delle arginature, e in particolare della zona interessata dalla rottura, sono adeguati.

È necessario individuare forme di allerta della popolazione in grado di trasmettere la necessaria percezione del pericolo in corso, dal momento che l’acqua ha impiegato circa sette ore ad arrivare a Nonantola, nelle quali gli abitanti potevano mettere in sicurezza almeno parte del proprio patrimonio.

È necessario comprendere il ruolo che hanno avuto le casse di espansione: i cittadini devono sapere per quale motivo manca ancora il collaudo dell’opera, per quale motivo la cassa secondaria non è entrata in funzione e se il suo utilizzo avrebbe potuto mitigare la portata dell’alluvione.

È necessario infine, soprattutto nella fase emergenziale, dotarsi di un centro informazioni istituzionale, al fine di far giungere a tutti i cittadini informazioni chiare e tempestive.

Vogliamo infine ringraziare la Protezione Civile, i Vigili del Fuoco, le forze dell’ordine, i volontari singoli e le associazioni di volontariato che hanno dato un aiuto generoso alla cittadinanza colpita da questa ultima, ennesima calamità.

 

Interrogazione al Presidente della Provincia di Modena Gian Domenico Tomei
ALLUVIONE PER ROTTURA ARGINE DESTRO DEL FIUME PANARO DEL 06/12/2020: CHIARIMENTI

Premesso che:
Nella mattinata del 6 dicembre 2020 si è verificata la rottura dell’argine destro del fiume Panaro all’altezza di Gaggio in Piano, frazione del comune di Castelfranco Emilia, provocando la fuoriuscita dell’acqua con conseguente alluvione del Comune di Nonantola – la zona più colpita – e allagamenti anche a Gaggio in Piano e Modena in zona Fossalta per la fuoriuscita del Tiepido;

Considerato che
in zona Sant’Anna di San Cesario si trovano le casse di espansione del fiume Panaro, che sono entrate in funzione con la cassa primaria ma non con quella secondaria, opera per la quale manca ancora il collaudo;

Dato atto che
l’argine del fiume Panaro si è rotto in Comune di Castelfranco Emilia quando il fiume non aveva ancora raggiunto un livello di allerta rossa e nella medesima zona di via Tronco interessata il 19 gennaio 2014 da un altro episodio di collasso arginale riparato tempestivamente evitando il peggio;

l’allarme della rottura dell’argine destro del fiume Panaro è stato lanciato indicativamente verso le ore 7.00 del 6/12/2020 e l’acqua è arrivata a Nonantola a partire indicativamente dalle ore 13.00, senza però riuscire a far percepire alla popolazione la gravità di quanto stava accadendo, cogliendo di fatto impreparata in particolare la cittadinanza di Nonantola;

Si interroga il Presidente della Provincia di Modena per conoscere

  1. Se conferma la realtà di tale quadro;
  2. Quali sono le motivazioni alla base del mancato collaudo della cassa di espansione del fiume Panaro e se l’utilizzo della cassa secondaria avrebbe potuto mitigare le conseguenze della rottura dell’argine;
  3. Quali sono i piani di manutenzione e verifica delle condizioni infrastrutturali delle arginature dei fiumi che attraversano il territorio modenese ed in particolare quelli nella zona interessata dall’attuale rottura dell’argine;
  4. Quali sono i piani di allerta della popolazione in caso di alluvione e se si ritiene che abbiano funzionato oppure se debbano essere rivisti per riuscire a far percepire alla popolazione gli scenari di rischio e dove la catena dell’allerta e della comunicazione abbia mostrato le maggiori fragilità;
  5. Quali misure s’intendano mettere in atto perché scenari simili non si verifichino più.

Il consigliere provinciale
f.to Stefano Lugli

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