Bonaccini, il reddito di cittadinanza non è un favore da restituire!
La proposta di Bonaccini di mandare a lavorare nei campi chi beneficia del reddito di cittadinanza per far fronte al bisogno di manodopera agricola lo allinea all’idea di ripartenza dei presidenti Fontana e Zaia.
Deve essere chiaro a Bonaccini che il reddito di cittadinanza non è un favore da restituire ad uno Stato benefattore ma una misura di contrasto alla povertà accompagnata da percorsi di inserimento lavorativo che in realtà non sono mai partiti. E deve essere chiaro che chi lavora nei campi va assunto con contratti regolari e pagato con salari dignitosi dal datore di lavoro e non certo con il denaro pubblico. C’è un problema di manodopera agricola? La regioni si attivi per garantire percorsi di accesso al lavoro sicuro e nel rispetto dei contratti nazionali di categoria.
Facile fare dichiarazioni demagogiche sulla pelle degli ultimi, un po’ più difficile costruire percorsi di legalità, in particolare in un settore come quello agricolo dove caporalato, false cooperative e lavoro nero e grigio sono presenti anche in Emilia-Romagna.
Stefano Lugli
Segretario regionale Rifondazione Comunista Emilia-Romagna