Ennesimo morto sul lavoro. Basta con le stragi di lavoratori.
Ennesimo morto sul lavoro, questa volta all’Italcarni di Migliarina di Carpi dove è deceduto in modo atroce il lavoratore tipico del distretto modenese delle carni: maschio, straniero, dipendente di una cooperativa in appalto.
Dall’inizio dell’anno nel nostro paese i morti sul lavoro secondo l’Osservatorio indipendente di Bologna sono 99. Una strage, un bollettino a cui vanno aggiunti anche i gravi incidenti sul lavoro.
Le indagini verificheranno le responsabilità, di sicuro, però, questi sono i risultati drammatici del fatto che in Italia manca ancora un piano nazionale per la sicurezza sul lavoro, un paese, il nostro, in cui si riscontrano ancora limiti inqualificabili, ritardi insopportabili e gravi inadempienze legislative. Non solo. L’aumento della precarietà, la paura di perdere il posto di lavoro, ritmi sempre più veloci e flessibili sono elementi che hanno reso il lavoro sempre meno sicuro e consegnato i lavoratori al ricatto.
Elementi a cui si aggiunge la particolarità del settore delle carni, un comparto che in questi anni ha subito un pesante arretramento dei diritti e delle tutele dei lavoratori e che va rivisto radicalmente, dal ruolo dell’intermediazione del lavoro e delle false coop, all’applicazione di regolari contratti di lavoro, alla sicurezza sul lavoro, perchè questi infortuni non sono fatalità ma conseguenza di un modello produttivo insostenibile.
Alla famiglia e ai colleghi dell’operaio morto vanno la vicinanza e le condoglianze mie e di tutta Rifondazione Comunista dell’Emilia-Romagna
Stefano Lugli
(Segretario regionale di Rifondazione Comunista Emilia-Romagna)