Bretella, Pd e M5S responsabili di un’opera inutile e devastante
Nella settimana mondiale contro i cambiamenti climatici il nuovo governo giallo-rosè non trova di meglio che mettere la firma sul progetto esecutivo della inutile e dannosa bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo e consentire ad un Bonaccini in perenne campagna elettorale di annunciare l’arrivo delle agognate ruspe.
Della tanto sbandierata discontinuità del governo Conte 2 non c’è traccia. Anzi, c’è una precisa linea di continuità che parte dal lavoro sporco fatto dall’ex ministro Toninelli – che ha posto l’analisi costi benefici come paravento di tutte le grandi opere – e arriva alla neo ministra Paola De Micheli che mette il timbro definitivo alla bretella e chiude il cerchio di un’alleanza Pd-M5S che da nazionale si sta consolidando anche per le imminenti regionali.
La bretella non è solo pericolosa perché correrà sulla riva destra del Secchia in un contesto estremamente delicato sotto il profilo idrogeologico, ma è palesemente inutile dal momento che l’attuale superstrada collega Modena al polo ceramico in appena 15 muniti e non ha alcun impatto sul comprensorio, dove il vero problema è la logistica interna, su cui la nuova autostrada non inciderà per nulla.
Migliaia di giovani modenesi si apprestano a scendere piazza venerdì 27 settembre in occasione del terzo sciopero globale per il clima chiedendo scelte responsabili per un ambiente più sostenibile, ma è evidente che i decisori politici non sono all’altezza delle loro aspettative. Condividiamo il giudizio di Legambiente Modena: chi vuole la Bretella è nemico del clima.
Anche per questo Rifondazione Comunista è al lavoro per presentare alle prossime elezioni regionali del 26 gennaio 2020 una lista di sinistra che, a partire da L’Altra Emilia-Romagna, presenti un’alternativa ai poli politici esistenti da costruire con tutte le forze politiche e sociali della sinistra attive su base regionale e locale.
Stefano Lugli
Segretario regionale Rifondazione Comunista Emilia-Romagna