No alla variante Rio Secco Amazon di Spilamberto
Il 24 luglio 2019 la Regione Emilia Romagna ha dichiarato lo stato di emergenza climatica approvando un ordine del giorno che dichiara, tra l’altro, che da ormai 10 anni, “assistiamo a eventi meteo sempre più estremi e frequenti che vanno dai nubifragi e violente grandinate di sabato 22 giugno alle ondate di calore torrido insostenibile degli ultimi giorni, con l’ozono che registra concentrazioni pericolose per la salute. Questi eventi meteo estremi, che derivano dai cambiamenti climatici in atto, hanno causato e causano danni alla salute, al sistema idrogeologico, all’agricoltura e in generale all’economia, alle abitazioni, ai beni di proprietà delle persone come ad esempio le auto”.
Tale decisione appare opportuna e necessaria, ma resterà un’azione puramente di facciata se ad essa non seguiranno immediatamente politiche adeguate. Tra gli interventi da ripensare immediatamente c’è, oltre alla nota bretella Campogalliano-Sassuolo e all’autostrada Cispadana, anche la variante al piano regolatore generale dell’Unione Terre dei Castelli così detta Variante Rio Secco Amazon. La variante prevede la costruzione di un immenso capannone di 40.000 mq di superficie per x 15 metri di altezza con conseguente notevole consumo di suolo in un’area che fin dal 2002 era destinato ad ospitare un comparto artigiano che non si è mai realizzato. E’ dunque una scelta sbagliata che penalizza innanzitutto il tessuto produttivo locale, quello che crea lavoro stabile e di qualità.
Tale decisione, come sempre, viene resa appetibile sbandierando l’aumento dei posti di lavoro, argomento che non ci trova certo insensibili. Ma è necessario domandarsi non solo quanti posti di lavoro produrrà, ma di quale qualità di lavoro si tratterà. Rispetto al primo punto sappiamo bene che il modello Amazon è orientato alla massima robotizzazione possibile, in alcune zone degli USA sono già attive le consegne mediante droni, ma rispetto al secondo sappiamo altrettanto bene come la grande efficienza, economicità, velocità e comodità dei servizi forniti ai consumatori da Amazon siano consentiti da un modello di gestione delle persone al lavoro che riteniamo vada rigettato senza alcuna esitazione, soprattutto in una regione come la nostra, fondata su classi lavoratrici attente ai diritti lavorativi e sociali.
La segreteria provinciale