Ceramica Opera di Camposanto. No al licenziamento di un iscritto Si-Cobas
Il licenziamento del lavoratore della ceramica Opera di Camposanto, iscritto ai Si-Cobas, rimette al centro la questione lavoro e come anche nei nostri territori, famosi un tempo per la bontà delle relazioni sindacali, sia oramai pratica comune per le imprese utilizzare lo strumento del licenziamento come regolatore delle relazioni sindacali e sociali.
Si registrano così anche nella nostra regione sempre più licenziamenti di delegati e lavoratori che, al di la delle motivazioni addotte di volta in volta dalle aziende, tendono a colpire la possibilità stessa delle lavoratrici e dei lavoratori di organizzarsi per poter contrattare e migliorare collettivamente le proprie condizioni di lavoro.
È questo il frutto velenoso di una legislazione che attraverso le riforme Fornero e il jobs act, volute dagli ultimi governi, ha determinato la distruzione dei diritti dei lavoratori stimolando gli istinti più primitivi delle imprese, nuovi padroni del vapore, e finendo con l’agevolare soluzioni che diventano sbagliate e vendicative.
Occorre cancellare questa legislazione riportando la Costituzione nei luoghi di lavoro. Le aziende devono riflettere su che tipo di relazioni sindacali vogliono intraprendere: se seguire la strada del dominio assoluto nella logica del massimo profitto dove il lavoratore diviene unicamente merce da sfruttare, o se vogliono ricercare relazioni basate sulla cooperazione con le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori per individuare insieme gli strumenti migliori per lo sviluppo dell’impresa ma anche del benessere sociale, partendo anche da chi ci lavora.
Per quanto ci riguarda sosteniamo la lotta del lavoratore della ceramica Opera di Camposanto iscritto ai SiCobas e auspichiamo una soluzione che possa portare al reintegro dello stesso.
Judith Pinnock
Segretaria PRC Federazione di Modena