PRC e PCI sugli scontri a Modena: no alla violenza, no alle manifestazioni fasciste
Ieri sera i nostri militanti hanno partecipato ai presidi convocati da varie forze antifasciste di Modena. Abbiamo partecipato per difendere la nostra città dall’ondata nera, che, in buona parte proveniente da oltre il Po, cerca di insinuarsi nelle nostre città con il futile pretesto della contestazione a una legge, lo ius soli, che, per quanto possa non essere condivisa, non è nemmeno stata calendarizzata in Senato e, per quanto se ne dica, è molto improbabile che sia approvata entro fine legislatura, come noi avremmo auspicato.
Veniamo, dunque, a cosa è accaduto ieri sera in Piazza Porta Bologna, dove era stato autorizzato un presidio per contestare la presenza fascista a poche centinaia di metri dal centro di una città medaglia d’oro al valore militare per la Resistenza antifascista. Qualche centinaio di manifestanti di varie sigle, dagli ambienti anarchici ai partiti della Sinistra, passando per sindacati, centri sociali, associazioni e anche e soprattutto singoli militanti antifascisti, si sono radunati per un presidio che avrebbe dovuto essere pacifico, “difesi” da tre cordoni di militari delle forze dell’ordine in assetto antisommossa. Allo scoppio di numerose bombe carta, i militari hanno ricevuto l’ordine di caricare i manifestanti, tra l’offuscamento dei fumogeni e il rumore assordante degli scoppi, che facevano da cornice alla fuga precipitosa dei dimostranti e alla corsa e alle manganellate frenetiche delle forze dell’ordine.
Innanzitutto, questo è stato un nuovo, ennesimo, caso di uso politico delle forze dell’ordine, come già accaduto nel recente sgombero dell’ex Cinema Olympia. Chiediamo al Questore, e vorremmo essere stupiti nel chiederlo, per quale motivo si permetta a organizzazioni dichiaratamente neofasciste di manifestare apertamente, legittimandone la natura, quando poi sono sempre gli antifascisti a cadere sotto i colpi dei manganelli.
Condanniamo, in ogni caso, l’uso della violenza e il lancio di bombe carta tra gli stivali dei poliziotti, in modo particolare perché al presidio erano presenti anche donne, anziani e bambini, e anche loro sono stati ingiustamente vittime delle violenze. Ci dissociamo da qualunque forma di violenza assolutamente ingiustificata, pur rimanendo fermi nella nostra condanna al nascere di nuovi fascismi e ai rigurgiti di vergognose idee razziste che alimentano solo la guerra fra poveri, schierando i penultimi contro gli ultimi, rafforzando solo ed esclusivamente il conflitto fra capitale e lavoro e alimentando la forza del padrone sul piano delle discussioni ai tavoli sindacali, che si vedono privati della compattezza del fronte dei lavoratori. Nuovi fascismi come “utili idioti” dell’interesse capitalista, dunque. A questi ci opponiamo e ci opporremo con forza, e auspichiamo che tutti i soggetti organizzati e le singole persone accomunate dalla convinzione che ogni fascismo vada combattuto con decisione trovino nuovi modi di combatterli insieme.
Ma con altrettante fermezza condanniamo l’autorizzazione concessa alle forze fasciste, e chiediamo alla Questura e alla Prefettura di Modena, di far rispettare le leggi di quello Stato che rappresentano. Ovvero di negare, d’ora in avanti, l’autorizzazione a manifestazioni di qualsiasi natura, che siano cortei o presidi, di gruppi che più o meno esplicitamente si rifanno all’ideologia fascista. Ribadiamo la natura incostituzionale e illegale di tali manifestazioni e chiediamo semplicemente che legge e Costituzione siano rispettate e applicate.
Per questi motivi rivendichiamo la necessità di una presa di coscienza, contro vecchi e nuovi fascismi, condannando con veemenza gli episodi di violenza avvenuti ieri sera e auspicando un impegno delle istituzioni contro le organizzazioni di stampo razzista e neofascista.
Rifondazione Comunista
Partito Comunista Italiana
Giovani Comuniste/i
Federazione Giovanile Comunista Italiana