PRC sull’ingresso in maggioranza della lista Per me Modena
Rifondazione Comunista di Modena considera sbagliata la scelta dei consiglieri Campana e Chincarini della lista Per me Modena, che aveva come candidata sindaca Adriana Querzè, di entrare a far parte di un gruppo consiliare unico con i consiglieri ex Sel e i fuoriusciti dal Pd di Articolo 1, entrando così nella maggioranza che, assieme al Pd, sostiene il sindaco di Modena Muzzarelli.
La domanda che si fanno i modenesi che hanno votato quella lista è: ma cos’è successo per giustificare l’entrata in maggioranza di una lista che si era candidata per essere alternativa al Pd e promuovere politiche di sinistra? Perché a noi non sembra affatto che il Pd modenese abbia prodotto un cambio di rotta, anzi le sue politiche sono sempre più la declinazione locale degli input renziani.
Entrando nel merito di alcuni temi, a noi non sembra che Muzzarelli e il Pd abbiano promosso politiche di riduzione di consumo del suolo, o che abbiano ripubblicizzato l’acqua, o che abbiano spento l’inceneritore, o che abbiamo investito nelle politiche scolastiche, solo per citare alcune questioni per noi dirimenti.
Al contrario la giunta Muzzarelli ha appena approvato la realizzazione di 500 nuove abitazioni in zona Vaciglio, in una città che conta 17.000 case sfitte e rivendica con orgoglio la follia della bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo. Ha venduto le azioni Hera di proprietà del Comune riducendo ulteriormente la presenza pubblica nella gestione dei sevizi pubblici. Ha autorizzato un aumento dei rifiuti destinato all’inceneritore. Ha intensificato le azioni di dismissione della scuola pubblica.
Se le cose stanno così, quali ragioni politiche ci sono dietro a questa scelta? A noi sembra che questa decisione segua il processo in atto a livello nazionale di costruire una soggetto politico alla sinistra del Pd che punti a resuscitare il centro sinistra favorendo un’alleanza con il Pd, magari giustificandola con il rischio che governi la destra. Senza rendersi conto che è proprio il Pd il principale attuatore di politiche di liberismo estremo che hanno aumentato le disuguaglianze e la povertà.
Per Rifondazione Comunista l’unità della sinistra si può costruire solo in netta alternativa al Pd, e noi a Modena come a livello nazionale continueremo a lavorare in quella direzione.
Alle ultime elezioni comunali Rifondazione Comunista ha sostenuto la lista L’altra Modena perché era l’unica che garantiva un coerente progetto politico autonomo e veramente alternativo all’esistente. Non siamo entrati in Consiglio comunale, ma ciò che sta succedendo in questi giorni conferma le ragioni della nostra scelta.
Per noi la politica non è un gioco di ruolo in cui si può cambiare parte a seconda della convenienza.
La segreteria provinciale