Modena Parcheggi si prende anche la ZTL
Per contenere i danni del fallimento del Novi Park non è stato sufficiente allungare i tempi di concessione del mega garage sotterraneo a Modena Parcheggi, aumentare il costo della sosta (che è incassato dal gestore della sosta e non dal Comune) ed estendere le aree di sosta affidate in gestione alla società. Ora il fallimento del Novi Park trascina con se l’intera gestione della ZTL, che dal 1 luglio 2017 non sarà più in capo al Comune ma direttamente a cura di Modena Parcheggi, con l’ufficio proprio sopra al grande parcheggio. La privatizzazione della sosta è così completata e diventa definitiva.
Il sindaco di Modena parla di mirabolanti vantaggi per i modenesi, ma la realtà è che non sono servite a nulla le strategie di marketing messe a punto in questi anni nel tentativo di incentivare l’uso di una struttura palesemente sovradimensionata per la realtà di Modena, e che per salvarsi dal fallimento ha bisogno di continue iniezioni di denaro attraverso nuove concessioni che ne estendono le competenze sulla città.
Il perché di questo fallimento è sotto gli occhi di tutti: le politiche per la sosta e la mobilità di Modena non ruotano attorno alle esigenze dei modenesi ma attorno agli interessi di Modena Parcheggi, che gestirà la sosta a Modena per i prossimi 40 anni.
Sono queste le conseguenze di un doppio errore: da un lato l’errore di una programmazione della mobilità tutta centrata sull’utilizzo dell’auto privata fino alle porte del centro storico, e dall’altro l’errore di politiche di privatizzazione che affidano ai privati ogni servizio rendendo impossibile politiche alternative anche di fronte a plateali fallimenti, come è il Novi Park.
La vera rivoluzione della sosta sta quindi nel sottrarre a Modena Parcheggi la gestione, e i relativi introiti, della sosta per definire un nuovo piano della mobilità funzionale in primo luogo ai cittadini che lavorano e abitano in centro. Ma questo Muzzarelli non lo farà mai.