Finale Emilia, 25 Aprile: il Sindaco Palazzi mette il bavaglio all’ANPI
Rifondazione Comunista parteciperà a Finale Emilia, come a Roma, a Milano e in tutte le città italiane, a tutte le manifestazione convocate dall’ANPI per il 25 aprile, ricorrenza della Liberazione dal fascismo.
Esprimiamo la nostra solidarietà all’ANPI, in questi giorni oggetto di attacchi e polemiche strumentali.
Gli insulti di certi leaders politici non ci stupiscono, essendo espressione di una propaganda xenofoba e razzista, manifestazione evidente del legame con quei regimi e quelle ideologie che i partigiani combatterono con le armi in pugno.
Desolante che qualcuno si dedichi alla delegittimazione dell’ANPI facendo scelte politiche che lo pongono in contrasto con i principi e i valori della Costituzione.
Il 25 aprile tutte e tutti gli antifascisti hanno il diritto di celebrare la Liberazione.
Per questo noi ci saremo, con la stessa determinazione con cui da sempre combattiamo ogni forma di regime autoritario e ogni forma di razzismo.
25 aprile 2017 ancora antifascisti.
Elena Govoni – Segretaria Rifondazione Comunista Finale Emilia
A Finale Emilia niente parola all’ANPI il 25 Aprile. Lo ha deciso il Sindaco Palazzi, che non ritiene opportuno dar la parola ai Partigiani nel giorno dedicato alla festa della Liberazione.
È una decisione che ci addolora perché interrompe una consuetudine sorta pochi anni fa quando alcuni antifascisti hanno dato vita alla sezione ANPI di Finale Emilia. Ma è una decisione che non ci stupisce, perché coerente con il profilo politica di una maggioranza che alimenta costantemente lo scontro ideologico anziché ricercare la coesione fra la comunità. Del resto, senza le uscite eclatanti sul regolamento per le unioni civili (tutt’ora assente), il rifiuto di accogliere i richiedenti asilo e il rifiuto di far parlare l’ANPI il 25 Aprile, questa giunta ha ben poco da offrire per essere ricordata dai cittadini in questi primi mesi di governo. Anzi, il numero delle promesse non mantenute inizia ad essere piuttosto consistente.
Il sindaco dovrebbe ricordare che senza i Partigiani non ci sarebbe stata la Resistenza, e senza la Resistenza non avremmo avuto la democrazia e la libertà che gli ha consentito di diventare primo cittadino.
Leggiamo con sconcerto le parole del presidente del consiglio Boetti, riportate da Repubblica Bologna, in cui afferma: “Parla solo il sindaco perché lui rappresenta tutti, già in passato l’Anpi ha sputato nel piatto in cui mangia, facendo sempre discorsi non facili per l’amministrazione di centrodestra. Adesso basta, le associazioni, tutte, possono salire sul palco ma parla solo il primo cittadino”.
Sono parole che dimostrano come la scelta della giunta di escludere l’ANPI dagli interventi istituzionali sia un atto di ritorsione nei confronti di chi non si allinea alle politiche della giunta. Parole che non lasciano presagire nulla di buono nei rapporti fra l’Amministrazione Comunale e il variegato mondo dell’associazionismo finalese.
Consigliamo a Maurizio Boetti di chiedere scusa all’ANPI e a tutta la città, perché il linguaggio che ha utilizzato non è consono a quello di Presidente del Consiglio, che dovrebbe essere superpartes.
Stefano Lugli – Consigliere comunale Sinistra Civica per Finale Emilia
Senza l’ANPI non è 25 Aprile.