Rifondazione Comunista con i lavoratori di SETA in sciopero a Modena
Rifondazione Comunista conferma vicinanza ai lavoratori del servizio di trasporto locale:
“Sulla loro pelle il costo della privatizzazione e delle politiche fallimentari”
Rifondazione Comunista di Modena esprime la propria solidarietà nei confronti dei lavoratori di SETA, oggi in sciopero con il sindacato USB. “In questa penosa vicenda la dirigenza di SETA sta dando la più grande prova di inadeguatezza – dice Paula Nolff, Segretaria cittadina di Rifondazione Comunista – Le carenze strutturali, a cominciare da quelle di organico, vengono caricate sulle spalle dei lavoratori, con straordinari obbligatori e doppi turni al limite dell’inverosimile, con rischi concreti anche per la salute dei cittadini”.
L’azienda ha motivato il ricorso sistematico agli straordinari obbligatori con la necessità di coprire congedi per malattia “sospetti”. Una spiegazione che fa acqua da tutte le parti: “La scusa delle assenze per malattia non convince nessuno – continua Nolff – Ci sono modi per rilevare eventuali irregolarità, ma in questo caso si preferisce sparare a zero sull’intera categoria, con accuse infamanti e strumentali”.
“La privatizzazione dell’azienda di trasporto pubblico, che Rifondazione Comunista ha contrastato fin dal principio, ha generato questo mostro – aggiunge Judith Pinnock, Segretaria della Federazione di Rifondazione Comunista di Modena – Le proteste legittime dei lavoratori fanno il paio con la scarsa qualità del servizio e l’aumento dei prezzi di biglietti e abbonamenti: quando le redini dei servizi pubblici vengono lasciate in mano ai privati a rimetterci sono sempre i lavoratori e i cittadini”.
Scarica il volantino di Rifondazione Comunista sul trasporto pubblico a Modena