La Befana comunista ha portato il carbone al ristorante Flunch
Questa mattina la Befana di Rifondazione Comunista ha portato al ristorante Flunch, presso il Grand Emilia di Modena, il carbone con destinazione il responsabile risorse umane di Flunch Italia, dott. Federico Roberto, per aver sostituito il personale in sciopero con precari a chiamata pagati tramite voucher. Con questo atto simbolico vogliamo manifestare la solidarietà di Rifondazione Comunista alle lavoratrici e ai lavoratori del ristorante Flunch e denunciare tutta la nostra contrarietà al sistema dei voucher.
Quello che è stato denunciato dai sindacati è di una gravità inaudita, in quanto vanifica l’esercizio del diritto allo sciopero di lavoratori che stanno lottando per difendere il posto di lavoro contro la chiusura dell’attività prevista per il 15 gennaio. Con l’aggravante che l’azienda ha garantito l’apertura del ristorante ricorrendo ad uno strumento contrattuale che nella retorica renziana avrebbe dovuto favorire l’occupazione ma che nella realtà ha favorito solo la precarietà e spesso viene usato come arma di ricatto nei confronti degli stessi lavoratori.
In provincia di Modena i voucher staccati a fine 2016 hanno sfondato quota 3 milioni in un contesto nazionale caratterizzato dal boom di questo strumento, il cui utilizzo è cresciuto del 32% nei primi 10 mesi del 2016. E dietro questi numeri ci sono uomini e donne che vivono quotidianamente condizioni di abusi e sfruttamento indegni per un paese civile.
Ciò che è successo al Flunch conferma che i voucher vanno aboliti assieme a tutto il jobs act, e che il governo non può pensare di evitare il referendum della Cgil, che contro le politiche del lavoro del governo ha raccolto più di 3 milioni di firme, limando uno strumento inemendabile.
Concepiti per pagare regolarmente i lavori occasionali, l’utilizzo dei voucher è stato progressivamente esteso a tutti i settori produttivi ampliando il reddito annuo percepibile con questo strumento fino a 7000 € al punto che le dimensioni assunte da questo fenomeno lo rendono oggi inemendabile. Pertanto i voucher vanno aboliti trasformando le relative assunzioni precarie in contratti stabili.
Stefano Lugli – Segretario PRC Emilia Romagna