Finale Emilia: acceso l’inceneritore simbolo delle promesse tradite del Pd
Il 23 marzo è stato acceso l’inceneritore di sorgo di Enel Green Power all’ex zuccherificio. Un impianto fortemente voluto dalla attuale amministrazione e da quella precedente. Un impianto che sacrifica ettari di terreno fertile alla coltivazione di sorgo da fibra destinato ad essere incenerito, invece di produrre cibo per le persone. Un impianto pericoloso per la salute e l’ambiente. Abbiamo presentato esposti e diffide per impedirne l’accensione, ma non ci arrendiamo: questo inceneritore vogliamo spegnerlo!
Comunicato stampa
FINALE EMILIA: L’INCENERITORE ALL’EX ZUCCHERIFICIO È IL SIMBOLO DELLE PROMESSE TRADITE DAL PD E DELL’INAFFIDABILITÁ DEL SINDACO FERIOLI. È PER QUESTO CHE SERVE IL CAMBIAMENTO
Con l’accensione dell’inceneritore all’ex zuccherificio si chiude nel peggiore dei modi la legislatura di Finale Emilia: questa ciminiera, fortemente voluta dall’Amministrazione, è il simbolo delle tante promesse tradite dal Pd ed è l’eredità più pesante che il Sindaco Ferioli lascia ai finalesi. Un impianto che, assieme all’Ecobloks e al progetto di maxiampliamento della discarica, aggiunge un altro tassello alla progressiva trasformazione di Finale Emilia nel polo pattumiera della Regione.
Assieme alle altre opposizioni, al comitato e a tanti cittadini, abbiamo tentato in tutti i modi di far cambiare idea all’Amministrazione, fino alla presentazione di esposti e diffide, ma il Sindaco ha preferito seguire la strada di una politica che considera il territorio merce da vendere al miglior offerente, dimostrandosi sordo alla diffusa volontà di fermare questo impianto.
L’impatto sulla salute e sull’ambiente di questo inceneritore, in un territorio che già soffre per un alto tasso di inquinamento, è solo uno dei tanti aspetti negativi di un impianto destinato a creare enormi problemi a Finale Emilia.
Si impoverisce l’agricoltura destinando i terreni più fertili della Regione alla coltivazione di sorgo da bruciare mentre il grano di qualità prodotto dagli agricoltori finalesi viaggia in tutta Italia. Non è chiaro quanti agricoltori hanno sottoscritto gli accordi di filiera e per quanti anni. Non è chiaro per quante tonnellate di prodotto agricolo è garantito il conferimento e, soprattutto, con cosa si alimenta la centrale in caso di biomassa insufficiente.
Quello che è chiaro è che siamo di fronte ad un progetto speculativo che si regge solo ed esclusivamente sui finanziamenti pubblici, prima per la riconversione e oggi per la produzione di energia: un business garantito e pagato dai cittadini. Ricordiamo che la riconversione in inceneritore si basa su un immenso fiume di denaro pubblico: 51,8 milioni di € che producono risultati risibili in termini occupazionali. Provate a immaginare quanti progetti più virtuosi dal punto di vista occupazionale, agricolo e ambientale si sarebbero potuti fare con questa mole di risorse pubbliche se solo l’Amministrazione comunale avesse seguito una strada diversa.
La prima regola che dovrebbe seguire chi fa politica è il rispetto degli impegni assunti, e tutti ricordano che la coalizione guidata da Ferioli aveva promesso il no a questo inceneritore che oggi invece inaugura. Questa amministrazione si è dimostrata inadeguata e inaffidabile sotto tanti punti di vista, ed è per questo che è necessario il cambiamento. Cambiamento di cui ci faremo interpreti alle prossime elezioni.
Stefano Lugli
Rifondazione Comunista Finale Emilia