Maxi unione del Sorbara: un progetto da rigettare
Dopo la presentazione nelle scorse settimane dello studio di fattibilità per l’ampliamento dell’attuale Unione del Sorbara anche ai Comuni di San Cesario e Castelfranco, con una forte collaborazione, in termini di convenzioni, con Modena città, Rifondazione Comunista esprime tutta la propria contrarietà per una scelta che riteniamo quanto mai azzardata.
Le Unioni tra Comuni della stessa realtà nate negli ultimi anni sono una risposta che noi giudichiamo importante alle necessità dei cittadini in termini di servizi alla persona (sociali, culturali ecc.) che altrimenti i singoli Comuni, stritolati dai continui tagli nazionali e contenimenti della spesa, non riuscirebbero più ad erogare se non tramite l’intervento del privato.
Proprio per questi motivi decidere ora, senza neppure il coinvolgimento dei cittadini, di allargare l’Unione del Sorbara, di cui Nonantola e Ravarino fanno parte da alcuni anni, non solo ai comuni di Castelfranco e San Cesario (che già renderebbero l’area piuttosto vasta) ma individuando come area vasta la giusta dimensione politica con la partecipazione della città capoluogo di Modena, la giudichiamo una scelta sbagliata.
Questa nuova “città metropolitana” da oltre 260.000 abitanti, come indicato dallo studio, rischia di divenire ingovernabile incrementando la burocratizzazione, con un moltiplicarsi dei luoghi decisionali allontanando ulteriormente il controllo e il coinvolgimento dei cittadini dalle istituzioni.
L’attuale Unione del Sorbara poi non ha ancora risolto fino in fondo ed in modo efficace alcuni dei nodi presenti fin dalla sua nascita e riteniamo assolutamente non più rinviabile una verifica dello stato dell’Unione stessa, che preveda il coinvolgimento dei cittadini in primis ma anche dei dipendenti pubblici, troppo spesso dimenticati e messi di fronte a scelte già compiute.
Tale verifica, da anni promessa e mai svolta dalle Amministrazioni locali, ci indica un segnale di difficoltà delle stesse che occorre risolvere al più presto, e non nascondere aumentando il numero di Comuni aderenti all’interno dell’Unione, evitando così il problema: gli stessi servizi alla persona distribuiti su di un territorio così vasto, ad esempio, causerebbero problematiche anche di natura logistica, vista la scarsità di mezzi pubblici al servizio dei cittadini presenti sui nostri territori.
Abbiamo la sensazione che queste macroaree di città allargate non siano altro che una copia imbruttita delle ormai affossate Province, ma svuotate di contenuti e poteri decisionali.
La stessa scelta di abolire le Province, voluta anche dal PD inseguendo le sirene dell’antipolitica, lascia un difficile vuoto di competenze, poiché comunque queste avevano un ruolo a nostro avviso di cerniera tra i Comuni e la Regione in diverse e delicate materie, come ad esempio le politiche ambientali e di programmazione del territorio e della sanità, che difficilmente potranno essere completamente assorbite dai restanti enti, e non crediamo che la nascita di queste macroaree, siano la risposta giusta.
Rifondazione Comunista ritiene prioritario il coinvolgimento dei cittadini ristabilendo un rapporto dialettico tra loro e le istituzioni in un processo che li coinvolga nelle scelte fondamentali, facendo nascere un nuovo scenario di democrazia diretta; esattamente il contrario di ciò che solitamente avviene sia a livello locale, sia a livello nazionale, dove il cittadino viene sempre posto a decisioni prese.
Chiediamo pertanto ai Sindaci interessati, che l’Unione del Sorbara non si ampli rimanendo con gli attuali Comuni presenti, migliorando il contesto e superando insieme le difficoltà e, al tempo stesso, invitiamo il PD a cancellare il progetto di macroarea presentato o quanto meno a rinviare le decisioni alle future e ormai prossime amministrazioni elette.
Gianluca Panzetti – P.R.C.Nonantola
Rossella Tagliazucchi – P.R.C Ravarino