Prc con i lavoratori in lotta di Italpizza
Quello che sta accadendo davanti ai cancelli della Italpizza di Modena – con la polizia schierata contro i lavoratori in lotta – ricorda tempi lontani e bui di repressione del conflitto sociale e corrisponde all’arretramento sul piano dei diritti che subisce la classe lavoratrice da anni.
Il caporalato non esiste solo nelle campagne del sud ma anche nella ricca Emilia, e può assumere la subdola forma di un contratto di lavoro multiservizi dietro al quale migliaia di lavoratori, prevalentemente immigrati, producono pizze surgelate o lavorano carni in condizioni di sfruttamento indegne per un paese civile e in cui la Costituzione si ferma fuori dai cancelli delle fabbriche.
Ciò che accade alla Italpizza di Modena, dove la ritorsione padronale nei confronti dei lavoratori in lotta per i propri diritti e un salario dignitoso va dall’umiliazione del demansionamento fino al licenziamento di chi osa ribellarsi, è solo la punta di un iceberg di un sistema degli appalti pervasivo che deve essere debellato. Il “gioco” è semplice: coop. costruite ad hoc gestiscono in appalto interi settori produttivi in condizione di brutale sfruttamento eludendo legalmente le norme e i salari che la contrattualistica prevede per chi produce pizze o lavora la carne che fa della tradizione alimentare modenese un marchio noto in tutto il mondo.
Ma se i padroni delle pizze o delle carni possono ricorrere a questo sistema è perché la legislazione glielo consente e le istituzioni locali, dal sindaco di Modena al Prefetto, restano sorde di fronte al grido d’aiuto dei lavoratori e delle lavoratrici rendendosi di fatto complici di un sistema pensato per il totale sfruttamento.
Rifondazione Comunista sostiene la lotta dei lavoratori dell’Italpizza e continuerà a battersi accanto a tutti coloro che il caporalato lo vogliono bandire fino a quando il sistema legislativo che lo favorisce non sarà eliminato.
Maurizio Acerbo, Segretario nazionale PRC
Stefano Lugli, Segretario PRC Emilia-Romagna